La mia connessione, Carla e la zia alla lontana

La storia è cominciata la mattina di un’insospettabile giornata tranquilla. Esco di casa per le solite e noiosissime commissioni: banca e ufficio postale. Sì, so quello che state pensando, lo scenario è sempre lo stesso, ahimè ( la volta precedente è andata così: https://almarita85.wordpress.com/2016/01/16/poste-italiane-la-repubblica-e-le-confezioni-apri-e-chiudi ).

Ogni tanto controllo il telefono. Chat con gruppi più o meno numerosi, singoli contatti, amici, parenti alla lontana. Nessun messaggio. Ok, sarà ancora presto, saranno tutti impegnati. Ad un certo punto però, la mancanza di interazione si fa sempre più sospetta: troppo poca attività, tutta in una volta, non presagisce nulla di buono, anche se sono contraria alle chat di gruppo e ai troppi messaggi.

Ad ogni modo, più tardi ho scoperto che il prolungato silenzio era dovuto alla mancanza di connessione Internet sul mio telefono. Poco male, mi dico: staccare dal mondo connesso qualche volta fa bene. Da quel momento in poi la mia giornata si è trasforma in una tragedia in tre atti, con tanto di applauso finale e standing ovation. Eh sì, perché proprio quando tu non sei connesso ti cerca il mondo intero: la mamma (qui potete scoprire, in che modo: https://almarita85.wordpress.com/2016/11/28/mia-mamma-internet-e-carlo-v ), il commercialista, il corriere per la consegna, l’amica che ti deve raccontare l’ultima uscita, l’amico che voleva farsi il caffè al volo, il numero sconosciuto per quell’inserzione che avevi pubblicato mesi fa e di cui non ricordi esattamente i termini, la zia alla lontana che vuole sapere come stai, si preoccupa perché non rispondi e chiama tuo padre in preda al panico facendo spaventare la famiglia intera, il papa in persona per sapere da quanto non ti confessi. Insomma, vi dico, il mondo intero.

Così, è cominciata la trafila delle chiamate al mio operatore telefonico per capirci qualcosa. Il problema non è tanto che non ho avuto connessione Internet per quattro giorni. E non è neanche legato al fatto che ho dovuto chiamare il numero di assistenza al cliente per cinque volte di seguito. Passo anche sulle risposte date – tutte assolutamente inutili – da Marco, Monica, Massimo, Rosa, e infine da Carla, che si è cimentata parecchio per risolvere questa questione. Il vero problema è che dopo quattro giorni di wireless, dopo aver fatto amicizia con tutti gli operatori della Wind e a seguito dell’ennesimo dialogo: “Buongiorno, sono Carla, come posso esserle utile?!”, “Buongiorno Carla, sono quella che ha chiamato venti minuti fa e che ancora non ha connessione Internet, e checazz!”, ho scoperto – da sola, perché non è balenato nella mente di Marco, Monica, Massimo, Rosa e Carla che l’utente con il quale stavano parlando avesse il cervello tanto inceppato – di aver sbadatamente e inavvertitamente… disattivato i dati cellulare. Se non altro, non si potrà dire che non sono figlia di mia madre!

Ciao Carla, grazie di vero cuore!

#tuttacolpadimurphy #ecciao

 

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