Dai, parliamoci chiaro: ci sono particolari oscuri che la saggezza popolare non sempre mette in evidenza. Prendiamo il detto “Il mattino ha l’oro in bocca”, ad esempio. Qualcuno ti ha mai fatto capire come?! Magari si trattava di una mattonella dorata lanciata dritta negli incisivi.
Perché lo sai anche tu, ci sono quelle giornate in cui ti svegli e non immagini che stia per succedere. Ti alzi dal letto convinto che sia una mattinata come un’altra: frenetica, certo, ma tutto sommato sopportabile. Però appena metti i piedi a terra sbatti il mignolo allo spigolo del comodino e – dopo aver passato in rassegna tutte le parolacce del tuo colorito repertorio – ti avvicini alla cucina.
Eccerto, una mattina che si rispetti non può iniziare senza quella brodaglia calda e nera dal gusto amaro che tenti maldestramente di addolcire con una punta di zucchero. Maldestramente perché è inevitabile che proprio la mattina in cui hai battuto il mignolo allo spigolo del comodino ti versi anche il caffè bollente dell’unica moka disponibile sul pigiama.
E così, la tua giornata prende il via, tra un’imprecazione e una maglietta con gli unicorni o la faccia di un supereroe buttata nella cesta dei panni sporchi. Non provare neanche a farmi un goffo inventario del tuo armadio: una maglia assurda ce l’abbiamo tutti. È nascosta proprio lì, tra quel jeans che indossavi quando andavi alle superiori e che non hai mai fatto fuori perché speri di poter rientrarci un giorno e il maglione regalato dalla nonna, quello che punge e ti fa venire la dermatite da contatto ma che non butti perché “è peccato”.
Ovviamente – oh ma preciso eh! – quello stesso giorno il cielo sereno che scorgevi dalla tua finestra si trasforma in men che non si dica in un diluvio universale da Forza 4, nave-in-E6-colpita-e-affondata. Un diluvio di tale portata che anche Noè ha tirato i remi in barca e ha esclamato: “Eh no, mò basta: sbrigatevela da soli!”. Tu però non fai in tempo a tornare indietro per recuperare l’ombrello che di solito porti sempre con te. Ormai è fatta: sei zuppo come un pesce e le scarpe nuove ti fanno “scratch scratch”. Non contento, persisti nel tuo obiettivo di arrivare puntuale in ufficio per non mancare quella famosa riunione che aspettavi da settimane. Per strada, mentre cerchi di attraversare, una macchina ti sfreccia davanti, schizzandoti un’intera pozzanghera sul pantalone del completo buono. Altre bestemmie, i santi tremano, non c’è pietà per nessuno. Arrivi trafelato in ufficio, fradicio e con le scarpe accartocciate. Hanno cominciato senza di te. E chi tiene le redini al posto tuo?! Il tizio che nessuno sopporta, quello con il Cartier nuovo di zecca e quel sorriso falso stampato in faccia. Sì dai, lo conosci anche tu: quello che fa sempre l’occhiolino alla segretaria dalla capacità di comprensione imbarazzante. Quello che non vede l’ora di trovarsi davanti a te al distributore automatico per soffiarti l’ultimo snack da sotto al naso.
Il mattino avrà pure l’oro in bocca, ma certe volte è simpatico come un ombrello su per il C…artier!
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