Il pandemonio, la pillolina magica e Johnny Depp

Sabato scorso è successo un mezzo pandemonio. No, niente a che vedere con la pandemia. Pandemonio perché dopo una tranquilla mattinata che sembrava fluire come sempre invariata, si sono spalancate le porte dell’inferno e da lì è uscito fuori un assordante marasma di lava incandescente. Le vostre testoline staranno pensando “Eeeehhh che esagerazioooone!”, ma io so quello che ho visto.

Ha avuto inizio dopo pranzo. Un lieve mal di stomaco. Una sensazione impercettibile più vicina al ho-mangiato-troppo che a una vera e propria forma di malessere. Sensazione che verso le 16:30 si è trasformata in un pugno nella pancia, ma non un pugno di adulto. Un pugno di bambino. Che tiene in mano un trattore con le 4 ruote motrici in azione. O di bambina con in mano la sua bambola preferita, e annesso passeggino. Alle 18:30, ecco il pandemonio. Una catastrofe preannunciata. Comincio a sentirmi mancare, divento pallida, le mani mi sudano. Niente da fare, quel pugno nello stomaco sta risalendo. E insieme a lui, il polpettone preparato con amore dalla mamma.

Étretat, Francia (2018)

L’unico pensiero ridondante nella mia mente era : “Mado, e mo chi glielo dice a quella che ho rimesso tutto il pranzo da lei cucinato con devozione?!”. Vi risparmio i dettagli. Basta sapere che stavo male, veramente male. Soffrivo così tanto che sono andata via prima dal lavoro e per interrompere questo “traboccante” teatrino ho avuto bisogno di una puntura direttamente sulla chiappa. Dopo di che, stremata e dolorante, mi sono rifugiata a letto. La notte è passata burrascosa e insofferente. Mi giravo e mi rigiravo in preda all’emicrania.

In poche parole, ho passato l’ultimo fine settimana di libertà – da lunedì 15 marzo siamo diventati zona rossa un po’ ovunque in Italia – sdraiata a letto con gli occhi chiusi, mangiando in tutto 10 chicchi di pasta in bianco. Di quelle prime 48 ore ricordo veramente poco, per fortuna. Dal giorno successivo sono stata tormentata dal più spaventoso mal di testa nella storia delle cefalee. Non riuscendo a riprendermi – stavo veramente una pezza – i miei decidono di chiamare il nostro medico curante, il quale mi prescrive un farmaco-bomba per i casi di emicrania acuta. Non c’è di meglio sul mercato, dice. Fiduciosa, ingerisco mezza pillolina, come da prescrizione. Ed è lì che un riquadro rosso sul bordo della scatola richiama la mia attenzione, fino ad allora penalizzata dalle nubi della malattia. “CONTIENE OPPIOIDE, può dare dipendenza”. Allora srotolo il bugiardino, destinato a non tornare mai più nella sua confezione originale – quelli a cui viene affidato il compito di piegarlo e riporlo nella scatola senza dubbio sono campioni di origami – e scorro la lunga sfilza di controindicazioni provocate dal farmaco appena ingerito.

Immagine di me dopo aver preso la pillolina magica

E vedo scritti nero su bianco gli effetti indesiderati che da lì a poco si sarebbero manifestati nel mio corpo:

  • nausea e malessere (prendo un farmaco per togliermi l’emicrania scaturita a seguito di una sessione di vomito e questo stesso farmaco mi provoca nausea?!)
  • sonnolenza
  • mal di stomaco (ci risiamo)
  • capogiri, affaticamento
  • disturbi psicotici (annamo bene…)
  • disagio, sensazioni anomale
  • insonnia o difficoltà ad addormentarsi
  • sensazione generale di malessere

Degli infiniti punti elencati dal bugiardino stropicciato, ho inserito esclusivamente le controindicazioni da me riportate in media e alta parte. Questo significa che ho ingerito mezza pasticca per eliminare un mal di testa e ho passato i due giorni successivi come fossi in “Paura e delirio a Las Vegas”, seduta in macchina accanto ad un Johnny Depp completamente alluvionato. Io due parole: ero fatta. Ma fatta fatta. Mi girava la testa, rimanevo sdraiata a fissare il soffitto, i movimenti intorpiditi e i muscoli atrofizzati. Provavo una sensazione di malessere senza fine e non riuscivo a mantenere alta l’attenzione per più di cinque minuti. Il mal di testa, intanto, non mi era passato ma si era trasformato in una sorta di fanfara di paese muta di cui sentivo solo i bassi. Per smaltire il medicinale mi ci sono voluti quasi due giorni supplementari e il primo giorno di libera uscita, appena aperto il portone mi sono trovata una escavatrice che mi bloccava la strada e una fossa dove prima c’era il piazzale davanti casa.

Johnny Depp in Paura e Delirio a Las Vegas

Per un attimo ho creduto di essere ancora con Johnny, ma lui era svanito nel nulla insieme alla sua decappottabile rossa. Tutto sommato, credo che mi toccherà passare dal mio medico curante per farmi prescrivere qualche altra scatolina con su la scritta “Contiene OPPIOIDE”. Ehi, non lo faccio per me, lo faccio per Johnny !

#tuttacolpadimurphy #ecciao

2 pensieri riguardo “Il pandemonio, la pillolina magica e Johnny Depp

  1. Anche una mia amica soffre di emicranie e ogni tanto le prendono questi attacchi forti. A volte riesce a prevenirli tramite un farmaco (che però è una bomba e non fa bene prenderlo troppo spesso), a volte no 😦

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