L’ascensore emozionale, lo Spritz e la porta dell’Inferno

Beh, ok… lo ammetto: non vedo l’ora di riprendere a viaggiare. All’estero, nella nostra penisola, nel comune accanto… Insomma, poter mettere il naso fuori di casa anche solo per una giornata ossigenerebbe il cervello. Ultimamente ci penso spesso, a tal punto che anche i ricordi dei viaggi meno riusciti – per fortuna sono pochi – continuano a farmi sognare. Come la vacanza a Malta, di cui comincio a parlare qui. Il racconto si era interrotto con la scena di una me – sudaticcia ed esausta – arrivata finalmente in albergo.

Questo era solo l’inizio di una settimana piena di ascensori emozionali – dalla meraviglia per la scoperta di un paesaggio alla bestemmia per la sgarbatezza del personale di alcune compagnie marittime. Insomma, delle vere montagne russe di emozioni che non so se augurare al mio peggior nemico. Ma come ho già detto, non tutti i viaggi vengono per nuocere. L’esperienza di Malta mi ha permesso di stilare una piccola lista di consigli di viaggio, una sorta di Vademecum del turista italiano in terra maltese.

In giro per La Valletta, Malta (2017)
  • Per prima cosa, se hai più di 22 anni, ARMATI DI PAZIENZA, sarà la tua migliore amica in questa avventura costellata da sciami di ragazzini e ragazzine urlanti che scorrazzano indisturbati per le vie della città, passando da un bar ad un altro facendo piroette e capriole. Rassegnati: non hai più l’età. Prima giungerai a questa epifania, prima potrai rimetterti in pace con il mondo e contare sempre sulla saggezza del tuo orologio biologico che comincia a farti sbadigliare verso le 23:00.
  • Se vuoi fare un aperitivo – soprattutto se sei un principiante o un bevitore della domenica – uno Spritz farà al caso tuo. Lo trovi in tutti i menù di tutti i locali maltesi. Se invece – come la sottoscritta – sei un accanito intenditore di miscelazione e hai le papille gustative ben allenate comunque ACCONTENTATI DELLO SPRITZ! Mai, ripeto mai, chiedere un fuori menù. Meglio sottomettersi subito senza troppe storie e ordinare cinque Spritz per solleticare il palato che vedersi arrivare un cameriere con un tazzone di caffè bollente in una mano tremolante ed insicura perché hai avuto la brillante idea di chiedere un Americano, mentre a tavola ti aspetta una bella insalata fresca.
  • Per visitare l’isola di Comino con la sua meravigliosa blue lagoon, EVITA I BARCONI dozzinali che ti propongono il pacchetto all-inclusive bevereccio. Di solito sono pieni di turisti interessati ad arrivare sull’isola già ubriachi. Li riconosci ovunque perché si lanciano sfide di destrezza nel reggere il maggior numero possibile di bicchieri pieni di rhum e coca – hanno cominciato a bere poco dopo la partenza, sotto un sole cocente – e non hanno paura degli scossoni delle onde in mare aperto. Loro, alla natura incontaminata, le fanno un baffo!
Chiesa dell’Addolorata, Malta (2017)
  • Quando arrivi a Comino, apprezza per quanto possibile la laguna, ma se sei amante degli spazi incontaminati, ALLONTANATI IN FRETTA dalla zona più popolosa in termini di bagnanti e di bucce di ananas utilizzate come bicchieri da “cocktail” e scegli un posto più ritirato dove poter godere della tua giornata fuori.
  • ARMATI DI SALVIETTINE umidificate, l’afa non abbandona mai le strada cittadine. Mai. Non tira una bava di vento neanche se convochi Eolo in persona per la sua più bella tempesta. Dimenticati della brezza marina che rinfresca le città della costa nelle sere d’estate: le coordinate geografiche di Malta corrispondono a quelle della grande porta dell’Inferno dantesco. Sono sicura di aver visto scritto da qualche parte “Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate…”.

Come dicevo prima, questi sono solo alcuni dei consigli che mi sentirei di suggerire a chi dovesse intraprendere un viaggio in terra maltese. C’è però da dire che ho anche incontrato – oltre a conducenti di autobus scorbutici – tanti sorrisi meravigliosi. Come quello del fruttivendolo che davanti alla chiesa dell’Addolorata – piccola struttura a picco sulle coste di Dingli – mi ha venduto le pere del suo orto biologico. Omar – l’ho ribattezzato così – aveva solo qualche dente in bocca e le mani dalle unghie nere, ma ha voluto sapere da dove venivo e se riuscivo a reperire un abito simile al mio per sua moglie. Un sarto non riesco a trovarlo nei paraggi, caro Omar, ma ti prometto una dentiera, anche se il tuo sorriso così, quasi mi ha conquistata!

#tuttacolpadimurphy #ecciao

20 pensieri riguardo “L’ascensore emozionale, lo Spritz e la porta dell’Inferno

  1. Anch’io sto iniziando a pensare alle vacanze estive, uno spiraglio di ottimismo si è insinuato, ed ora ho già il ballottaggio: Atene (favorita) o Lisbona?
    Non ho a dire il vero pensato a Malta, ma se ci vado cercherò Omar e mi farò un selfie con lui.

    “tuo orologio biologico che comincia a farti sbadigliare verso le 23:00”
    Anche prima.

  2. Grazie per i consigli e il viaggio mentale per ora per Malta che francamente già mi ispirava poco! 😎😁Cuba e Lisbona invece si mi ispirano tanto..E Anche Irlanda,Svezia e la mia adorata Spagna che mi manca da un pochino…😏😃

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