I vigili del fuoco, la favola di Pierino e lo starnuto nel gomito

Oh, ieri è successo un fatto straordinario, o meglio extra-ordinario. Ero a lavoro in un momento bello tranquillo, quando ad un certo punto spunta una camionetta rossa dei Vigili del fuoco. La strada principale del centro storico viene bloccata. Tutti fermi e in silenzio. Sale l’ansia.

Centro storico di Bisceglie (Bt), agosto 2022

Scendono i vigili. Tre signori di mezza età, forse più vicini alla sessantina di quanto avrei voluto, quindi già mi sono detta “vabbè-lassamm-perd-torna-alle-tue-occupazioni”. Però non faccio in tempo a girare la testa che subito sbuca lui, IL VIGILE. Quello al quale pensa l’immaginario collettivo femminile: non ancora 40 anni, o superati da pochissimo, alto e ben piazzato, anche un po’ sudato. Ma – ehi – a lui si concede tutto… anche quella cosa obbrobriosa della tavoletta del water alzata! Pure i calzini lasciati a caso in giro per casa. Insomma, avete capito. Il vigile con la V maiuscola, dicevamo. Scende dall’autopompa antincendio con la baldanza di chi non deve chiedere mai. Porta sulla spalla una scala alta metri e metri. Che poi, una scala come quella, portata a spalla da uno come lui, può condurti solo in paradiso. Passandomi davanti mi guarda e sorride. E lì comincia il mio viaggio mentale di lui che mi salva dalle fiamme dell’inferno e dalla dannazione eterna. Solo che nella mia mente non usa la scala ma è munito di una fune e un cappello. Forse ho visto troppi film di Indiana Jones. (Tutti tranne l’ultimo, si intende. L’ultimo non andava neanche pensato, scritto e prodotto!)

Ad ogni modo, i minuti scorrono veloci. Ne passano cinque e nessuna notizia. Sulla strada si percepisce una certa agitazione. Tutti i curiosi allungano il collo per capire dove bisognerà intervenire e soppesano il pericolo come possono. Il vicino pizzaiolo si affaccia e alza le mani dicendo “ehi, io non ne so niente!”. I civili si agitano ancora di più. Se non è la pizzeria, a chi si sta appicciando casa?!

I vigili intanto hanno assunto un atteggiamento impassibile e tranquillo: armeggiano nel retro della camionetta con gesti seguiti ad occhi sgranati da tutti i presenti. Confabulano tra di loro, si guardano attorno. La scala viene portata in una stradina adiacente. Si forma una calca di ficcanaso tutti presi dalla vista dell’intervento in diretta. Gli anziani si sono addirittura allontanati dai cantieri per osservare meglio le operazioni di cui ancora non si sa nulla. Tra i profani si pensa ad una fuga di gas, ma di gas neanche l’odore. Finché ad un certo punto non si sente alto e forte: “MIAOOOO MIAOOOO!”.

Cioè scusate, non ho capito. La prima volta che vedo un’azione dei vigili del fuoco in diretta e ad un passo da me è per salvare un gattino da una grondaia?! Non che volessi fuoco e fiamme eh, ben inteso. Ma aver smosso due pattuglie dei vigili, due camion, scale, elmetti antifuoco per un gatto, mi sembra un’esagerazione. Neanche un po’ di fumo negli occhi! Tutto quel muscolo sprecato a recuperare un cucciolo di gattino impaurito. Eddai!

Perché altrimenti vale tutto. Uno si sente autorizzato a contattare i vigili del fuoco per qualsiasi sciocchezza. Cioè da piccoli siamo cresciuti con la favola di Pierino che gridava sempre al lupo al lupo. A questo punto, durante il periodo del Covid, invece di fare cattivo sangue con le persone che prendevano lo slancio per starnutire sonoramente alzandosi la mascherina per strada, noncuranti delle norme igieniche basilari che esulano dal virus in sé, avrei potuto chiamare i pompieri e chieder loro di preparare un corso strutturato in diverse lezioni con annesso test finale per spiegare bene le modalità e le attrezzature necessarie per poter produrre uno starnuto, durante una pandemia, all’aperto, in presenza di altri individui. Negli ultimi due anni ci sono stati così tante spiegazioni sull’igienizzazione e sanificazione delle mani, esempi dettagliati su quanto sfregarsele. C’è stato addirittura un tutorial di una nota – vabbè – presentatrice – vabbè – tv – vabbè – a spiegare come mantenere le mani pulite (soprattutto il pollice) e togliersi i guanti. Sullo starnuto invece nulla! Ehi, basta, vado a chiamare il 115! Mi si è incastrata la borsa nella maniglia della porta di casa! Aiuto, vigili del fuoco, aiuto!

#tuttacolpadimurphy #ecciao

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4 pensieri riguardo “I vigili del fuoco, la favola di Pierino e lo starnuto nel gomito

  1. Una sera di fine estate, nella via dietro casa noto dei lampeggianti, guardo meglio e vedo una macchina più una camionetta dei vigili del fuoco, dall’altro lato della strada una pattuglia della municipale, un pò mi preoccupo, ma non vedo altro, nemmeno fumo o fiamme
    Ma ecco che l’indomani mattina sulla cronaca cittadina di fb scopro che tutta quella mobilitazione era dovuta ad un gatto che non voleva scendere dall’albero , ma il mattino successivo quando tutto si era calmato si era deciso ad andarsene da solo

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