Qualche giorno fa ero al bar per un caffè prima di cominciare a lavorare. La giornata si prospettava impegnata e l’aria era carica di nuvole grigie. L’umidità, dovuta al calore anomalo per questo periodo, era inimmaginabile: sembrava ci fosse stata pioggia, invece no. Nulla di buono si prospettava all’orizzonte. Ma sapete quando avete voglia di sfidare la sorte, e abbassate la guardia per poco, veramente poco.
Ecco, a me è successo proprio quel giorno. Mi son detta, ma sì, che problema c’è? Va bene il Venerdì 13, ma alla fine è solo superstizione, non c’è nulla di scientifico e accertato. Tanto sono solo nuvole, cosa può mai succedere?! Beh, ho scoperto che nella vita possono succedere un sacco di cose, e anche tutte insieme!
Per prima cosa, mentre mi godevo il caffè, ho sentito un rumore sospetto di ali svolazzanti. Sapete no?! Come un fruscio di piume che raschiano contro i muri. Alzo la testa ma il cornicione posizionato sul punto esatto del mio cranio non sembrava occupato da un ospite indesiderato. Ho continuato a chiacchierare del più e del meno, finché non ho sentito un rumore inequivocabile: Plaf! Abbasso la testa e mi accorgo della malefatta. Un piccione aveva espletato le sue funzioni sul mio ombrello. Ero salva per il rotto della cuffia. E già lì il venerdì 13 cominciava ad assumere altri connotati, ma non gli ho dato troppo peso. Può succedere, mi son detta.
La mia giornata prosegue nel modo consueto, ma il cielo si fa sempre più nero. E mentre rientro a casa all’ora di pranzo mi si scatena addosso la furia degli eventi a causa di quelle che erano “solo nuvole”. Vento a nodi dal numero inconcepibile e pioggia a torrente. Anche l’ombrello, robusto e nuovo di zecca, soccombe e mi ritrovo senza riparo e in balia dei flutti. Per un venerdì 13, è proprio un venerdì 13 con i contro fiocchi. È vero che certe cose possono succedere, però quando succedono tutte lo stesso giorno, diventa un complotto. Uno dei momenti di solitudine nella vita in cui ti guardi dal di fuori come fossi un ectoplasma e ridi di te.
Ma queste date infauste non fanno altro che creare dei lunghi momenti di solitudine. Come quando apri un sito nuovo e viene fuori quella schermata che dice “Questo sito utilizza dei cookies per la navigazione”: nessuno sa di cosa si sta parlando, visualizziamo nella mente solo l’immagine dei biscotti americani con le gocce di cioccolato, ma ci fidiamo lo stesso del sito e clicchiamo sempre su “Accetta tutti”.
L’altro grande momento di solitudine nella mia vita lo vivo quando sono in attesa del corriere. Sarà capitato sicuramente anche a voi. Quando effettuate un acquisto online – non è mia abitudine ma ammetto che qualche volta capita – non vedete l’ora che la consegna vi venga fatta al più presto. Quindi tenete sotto controllo compulsivamente il numero di tracciamento del pacco e seguite il percorso del vostro ordine da quando esce dall’azienda, a quando vi deve arrivare a casa. Questo, beninteso, lo facciamo tutti, proprio per non rischiare di “mancare” il momento della consegna ed evitare che il corriere non trovi nessuno in casa. Il giorno in cui è previsto l’arrivo, è tutto un fermento: chi si trova a dover uscire di casa e vive con altri dà specifiche direttive, costringendo il più delle volte qualcuno a rimanere segregato in attesa dell’uomo blu! Chi vive in casa da solo trova metodi alternativi e se ha confidenza con il corriere lo chiama prima per capire se il pacco è in consegna per quel giorno.
Insomma ognuno prende le sue dovute precauzioni per evitare di dover prolungare oltre l’attesa. Ora mi dovete spiegare perché, nonostante le attenzioni e gli sforzi, nonostante le cautele che ho introdotto nella mia vita, ogni volta che aspetto il corriere, lui arriva esattamente quando mi sono allontanata un attimo per andare in bagno.
Cioè tu la trattieni una mattinata intera perché tanto “Ora-viene, è-in-consegna, sta-arrivando, sta-per-arrivare, se-vado-ora-in-bagno-quello-arriva-sicuro”! E ti chiedi “Se-arriva-mentre-faccio-pipì-chi-apre?!” e così decidi di evitare. Ma a una certa non ce la fai più, hai trattenuto così tanto che ti sta esplodendo la vescica quindi ti arrendi al destino e ti catapulti in bagno. E quand’è che lui bussa?! Quand’è che chiama ripetutamente al telefono perché deve andare via velocemente e il tempo per lui è oro? Eccerto, signore e signori, nell’unico frangente in cui proprio non riuscivi più a trattenerla e ti sei allontanata per una pipì volante!
Cioè sì, è proprio volante perché non appena hai poggiato il fondoschiena sulla tazza quello è lì che suona, chiama, bussa e chi più ne ha più ne metta. E allora fai veloce, ti rivesti in un nano secondo strada facendo e corri ad aprire.
Io ho capito che il postino suona sempre due volte, ho capito Venerdì 13, però, cioè!
#tuttacolpadimurphy #ecciao
Io ho la fortuna di avere il papà che, seppure anziano, è praticamente sempre a casa. Per questo indirizzo a lui i pacchi che ordino on-line, e non ho problemi.
Mi chiedo tuttavia come farò quando lui non sarà più disponibile… non ci ho ancora pensato.
Si spera sempre di non doverci mai pensare! ☺️
A volte capitano quelle giornate proprio no, si fanno riconoscere subito. Con il venerdì 13 poi la sfortuna era proprio dietro l’angolo. Per me per fortuna era filato tutto liscio quel giorno 😀
Nonostante tutto continuo a credere che la questione Venerdì 13 sia solo superstizione! 😂 Ma chi sono io per sentirmi superiore alle credenze popolari?! 🤣
Grazie per queste sane risate mattutine 😂😂
Il complimento più bello per il mio blog è sempre quello di avervi fatto almeno sorridere un po’! Ne abbiamo tutti bisogno! 😂 Grazie mille Martina ! ☺️