Psss! Ragazzi, da qualche giorno a questa parte, nel centro storico del mio paese, stanno succedendo dei fatti degni di nota. Da qualche giorno, la routine quotidiana, e nel complesso lenta, del nostro piccolo centro pugliese è stata scombussolata da alcuni eventi di portata nazionale e non.
La prima notizie che vi andrò a raccontare è per me la meno degna di nota, motivo per cui la vado a spiattellare senza indugi: Cattleya – tra le maggiori case di produzione cinematografiche e televisive indipendenti italiane – ha girato e girerà alcune scene di una serie televisiva nel nostro centro storico e in altre zone del comune. Un appuntamento c’è stato già la settimana scorsa e ne sono previsti altri due nei prossimi mesi. Non ci hanno risparmiato le strade bloccate – ma neanche troppo – e i furgoni con attrezzature audio e video parcheggiati nella piazza principale. E chi vive nelle grandi città ed è ormai assuefatto a tutte queste manfrine alzerà senza ombra di dubbio gli occhi al cielo, considerandoci dei provincialotti. E non posso dar loro torto! Non avete idea di quale sindrome di panico ha scatenato Raoul Bova quando è stato da noi con Ambra Angiolini per girare un film diretto da Michele Placido. In quel periodo, se non eri il felice possessore di un selfie sul telefono insieme ad una celebrità, valevi meno di zero. Alcuni correvano a destra e a manca per assistere alle riprese, sperando di diventare comparse o di strappare qualche autografo. Io non ho una foto con nessuno di loro, eppure in casa nostra è venuto Michele Placido in persona: si è sdraiato sul letto dei miei, ha passeggiato sul terrazzo e ha fatto i complimenti a mia mamma, la famosa Signora Grazia del post scorso, per il profumo della seppia al sugo che stava preparando, rigorosamente in ciabatte! Giuro, ragazzi, è storia vera! Facevano dei sopraluoghi per selezionare i set dove girare e la nostra casa fu una delle prescelte, anche se solo per il portone. Quindi posso dire che Raoul Bova si è seduto sulle scale d’ingresso di casa mia, ma non c’è una foto a testimonianza del fatto. Dovrete credermi sulla parola.
A fronte di queste piccolezze, che hanno più a che fare con il gossip che altro, ci sono poi alcuni eventi che mi riempiono il cuore – eh oh che pensavate, che ero una anaffettiva?! – e soprattutto gli occhi! Perché la vera notizia bomba, la notizia che mi smuove l’anima e mi fa brillare il viso, oltre al sebo in eccesso sulla zona T, riguarda Mimì. Mimì – di cui ho parlato anche qualche tempo fa – è il ragazzo non più giovane e un po’ lento che passeggia per le vie del nostro centro storico. Nella nostra città è un’istituzione, tutti lo conoscono e chi non ne sa nulla fa presto a scoprirlo. Mimì, detto anche Mimino, è una di quelle persone bonarie che se ti incrocia tre volte a breve distanza, ti saluterà tutte e tre le volte. Fino a qualche anno fa, dava una mano in un vecchio panificio storico: era il garzone delle consegne “lampo”, ossia le consegne fatte a piedi, perché Mimì non sa guidare. Mentre trasportava sacchi di pane e confezioni di ciabatte appena sfornate, si accompagna sempre ad un sorriso affabile, che ci fosse la pioggia o il sole, con la neve o la tramontana. E passeggiando, si fermava a salutare tutti e prendeva informazioni sulla famiglia di ognuno. Il sorriso di Mimì è abbastanza caratteristico, perché da sempre munito di dentiera troppo larga che non gli consente di parlare bene. “Scialpua” si dice da noi, ossia balbetta. Anche se più che balbettare, lui ha la cosiddetta zeppola in bocca. Ma con quel sorriso Mimì si fa perdonare qualsiasi dimenticanza o ritardo. Ovunque tu sia, e per il numero di volte esatte in cui ti incontra, costi quel che costi, il nostro piccolo amico ti saluta, facendo spesso ballare la dentiera che gli impedisce la dialettica. Con me poi, si ferma a parlare e sa che verrà ricambiato con un sorriso altrettanto grande, perché Mimino, nonostante la dentiera ballerina, mi fa tanta simpatia e moltissima tenerezza.
Beh, ragazzi, non riesco a tergiversare, ve lo devo spiattellare finalmente: Mimì, da qualche giorno, ha la dentiera nuova! Una dentiera della misura giusta e ben agganciata alle sue gengive. Adesso, Mimino non solo ti saluta fermandosi a parlare come al suo solito, ma si prorompe in un sorriso smagliante a 78 mila denti per farti notare il suo acquisto, nuovo di zecca. La zeppola in bocca gli è comunque rimasta, ma questo è un dettaglio. Ciò che davvero conta è la perseveranza con la quale ti sorride e saluta. E chi sono io per non ricambiare?! Anzi, ehi, mò ve lo dico, se vi becco a non salutare i Mimì delle case vostre, vi vengo a prendere dove state state!
#tuttacolpadimurphy #ecciao
Da me abbiamo “Maurino”. Maurino ha la peculiarità di conoscere tantissime canzoni del passato e passeggia per il centro cantando Rino Gaetano o magari Celentano e altri… L’hanno messo in portineria in Comune e secondo me è anche molto bravo, conosce tutti gli uffici a memoria e se hai bisogno di qualcosa sa sicuramente dove indirizzarti. Maurino è anche molto educato, saluta sempre tutti e non ti fa mai mancare un sorriso. Gli voglio bene… da sempre…
Ecco! Questo intendevo! Che poi canzoni di tutto rispetto, ehi! ☺️
Noi da queste parti ne abbiamo tanti altri, ognuno con le proprie peculiarità, ma Mimì è da sempre nel mio cuore! 😍
Michele Placido si sa, gli dai un dito si prende tutto il braccio; gli offri un portone e finisce per buttarsi sul tuo letto a farsi un pisolino.
Ah allora non era una cosa che immaginavamo solo noi… 😅
Buono a sapersi !