La staGGione, il polpaccio schermato e la bandiera americana

Aaaaahhhhh la staGGione! Quella con due G! Si è fatta aspettare parecchio. L’anticiclone delle Azzorre non si vedeva alla lontana, degli stabilimenti balneari ancora nessuna traccia. Maggio si era presentato come un mese senza carattere. Poi abbiamo saltato a piè pari anche giugno con le sue prime insostenibili afe e siamo arrivati direttamente a luglio, bypassando come al solito la primavera.

Aaaaahhhhh la staGGione! Quel periodo in cui scopri che i polpacci sembrano schermati da un sottile velo invisibile che li fa rimanere bianchi fino alla fine dell’estate, salvo casi eccezionali, che riguardano solo i bagnini e lo staff di salvataggio dei lidi. Il polpaccio, lui, vuole i suoi tempi. Puoi anche dimenticare di metterci la crema protettiva per una giornata intera. Lui rimarrà sempre di color latte, pallido, qualsiasi sia il tuo impegno a riguardo. Neanche l’abbronzante può niente contro il polpaccio schermato. Per me, l’arto inferiore abbronzato rappresenta una linea di demarcazione molto precisa che vede avvicinarsi inesauribilmente la fine dell’estate. Solo al termine del mese più caldo e assolato dell’anno, se va tutto bene, il mio polpaccio perde quell’aspetto malaticcio per raggiungere un colorito di tutto rispetto, omogeneo al resto del corpo.

Torre Sant’Andrea, Melendugno (Le), settembre 2017

Aaaaahhhhh la staGGione! Molti, dopo essersi lamentati per la pioggia e il vento fresco-troppo-fresco-per-il-bagno di maggio, si lamentano per il caldo afoso-troppo-afoso di luglio. Qualcuno quest’estate sperava di non dover affrontare la prova costume. Quanto vi è piaciuto svaligiare i supermercati del loro prezioso lievito, l’anno scorso? Tanto! Infatti qualcuno ancora oggi ne paga le conseguenze! Qualcun altro non vedeva l’ora di poter mettere in bella mostra tutti gli sforzi compiuti durante i mesi invernali – ché allenarsi all’aperto a gennaio facile non è stato – ed esibire il corpo perfettamente scolpito. Lo riconosci da lontano: è quello già abbronzato a inizi di giugno. Ma non abbronzato sobrio, come te e me. Lui è già nero carbone. Lui non ha problemi di polpacci schermati dal sole, appunto. Mi sono sempre chiesta come fosse possibile ottenere quel colorito, considerato che fino a quindici giorni prima il sole non era abbastanza forte e pioveva quasi sempre nei fine settimana. Le vie del signore, dicono gli anziani davanti ai cantieri… Ad ogni modo lui è lì, in pole position sulla battigia, indossa il suo costumino con stampata la bandiera americana, mettendo a bella vista gli addominali scolpiti e i numerosi tatuaggi dove sono riportati, non per forza in quest’ordine: il volto della madre, il nome della zita (o fidanzata per i non pugliesi), qualche detto in lingua latina, il codice a barre della nascita. Per quello addirittura ha chiesto suggerimento al tatuatore, per paura di fare scattare il metal detector ogni volta che deve svolgere le operazioni d’imbarco in aeroporto.

Ignoto in Riserva Naturale di Torre Guaceto, Luglio 2020

Insomma lui è lì, pronto a tutto. Potrebbe salvare dei bambini risucchiati dalla risacca, sottraendoli ad un annegamento certo o praticare la respirazione bocca a bocca ad un delfino spiaggiato se solo gli si presentasse l’occasione. E poi sembra che quegli occhiali a specchio che indossa siano muniti di raggi infrarossi perché è attento a tutto e ha il polso della situazione. Sospetto tuttavia che per entrare in acqua gli serva qualcosa in più dei famosi cinque minuti-il-tempo-di-ambientare-il-corpo. No, sospetto sia più uno di quei tipi che lascia calare il ditone in acqua e tira su la gamba gemendo “Brrrr”. Un eroe dei caldi lidi di sabbia, dove il mare è un brodo e la sabbia cocente. Un eroe dell’happy-hour che sventola fiero la sua bandiera americana.

Poi ci sono io, che della prova costume non mi importa nulla, perché andare in spiaggia senza mangiare la focaccia è come prenotare un viaggio alle Maldive senza portare il costume. Quindi evviva la focaccia e i rotoli in costume! Evviva la prova costume andata a rotoli!

#tuttacolpadimurphy

6 pensieri riguardo “La staGGione, il polpaccio schermato e la bandiera americana

  1. “mettendo a bella vista gli addominali scolpiti e i numerosi tatuaggi”
    Oltre al fatidico “pacco” (credo si capisca a cosa mi riferisco) che serve per esibire virilità e mascolinità a 360°

    Io sono il re dei polpacci bianchi. O almeno il principe.

      1. Ho la carnagione molto chiara e mi scotto con facilità impressionante, anche se cosparso di “protezione 50”.
        Nelle foto di 30 anni fa, al mare con gli amici, mi riconosci subito: sono quello con la maglietta.

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