Ehi, gente, ma anche dalle vostre parti, la mattina, molto presto, trovate diversi tipi di atleti che si affacciano sul lungomare delle vostre città, o che si affannano per le stradine di campagna?! Qui da noi, non appena la primavera accenna a spuntare fuori, potete incontrarne a frotte. Ognuno, chi più chi meno, si dimena con la corsa, la camminata atletica, gli stacchi, la bici. Qualcuno è super attrezzato, qualcun altro si improvvisa sportivo dell’ultima ora. Ma si capisce che tutti, in fondo in fondo, ci stanno credendo per davvero. Cioè sono convinti proprio.
E certo, perché siamo in odore di estate. Mancano solo pochi mesi alla prova costume. Quindi lo scenario è il seguente: da una parte troviamo quelli che con costanza si sono impegnati tutto l’anno perché sanno che se Roma non fu costruita in un giorno, figuriamoci gli addominali scultorei in tre mesi. Quindi loro escono per correre o allenarsi la mattina alle prime luci dell’alba. Che ci sia il sole – lo so, in inverno a quell’ora il sole non c’è – la pioggia, il gelo, la neve, loro escono e corrono. Sono pronti, sono carichi, e sfidare le intemperie un po’ li fa gasare. Infatti, li si vede indossare la loro pettorina catarifrangente e volare via come schegge impazzite! Il loro stato evolutivo ed estremizzato sta poi nelle persone che vanno a correre alle 14 in estate: pazzi furiosi che a loro dire mancano di tempo e che di conseguenza preferiscono rischiare un collasso piuttosto che rinunciare alla loro ora di allenamento quotidiana.
Dall’altra parte, poi, ci sono quelli – perlopiù si tratta di donne adulte – che invece credono di compensare un inverno di bagordi o di apatia totale con tre mesi di camminata-veloce-sul-lungomare, che da noi si traduce in vado-a-passeggiare-con-la-mia-amica-del-cuore-e-ci-perdiamo-in-pettegolezzi-su-tutto-il-paese. E le riconosci da lontano, perché sono così lente che, tu che stai camminando sul porto velocemente per andare a lavoro, le superi senza far fatica. Si muovono spesso in gruppetti di tre/quattro individui, e sembrano appena scese dal pullman per andare in gita a Santa Rita: si sono vestite comode e si annodano la giacca al girovita, in modo da non far notare il fondoschiena, di solito piuttosto pronunciato. Non puoi non sentirle arrivare anche da lontano, perché lo starnazzare continuo è un forte quanto inequivocabile sintomo della disponibilità di fiato che hanno ancora in corpo, a dispetto dell’attività che starebbero svolgendo.
E tu che sei un po’ addentrato in quel mondo e ne conosci le diverse sfaccettature, li noti gli sguardi degli ossessionati per l’attività, nei confronti delle cosiddette camminatrici della domenica. C’è una sorta di altezzosità, un rifiuto a considerare quei gruppetti allegri come veri e propri atleti al pari di chi, con costanza e impegno, si prodiga per mantenere la forma fisica o quantomeno per ricaricare le batterie tramite la corsa. Di solito, al loro passaggio, queste comitive vengono osservate con un sorriso appena abbozzato sulle labbra e uno sguardo di intenso disprezzo. Il gruppo di Santa Rita però non si ferma, ma guarda e passa, come diceva il sommo poeta. Anche perché i suoi componenti – che in fatto di gossip e congetture hanno già dato il loro contributo giornaliero – non hanno tempo da perdere in inutili ciance: di lì a poco dovranno tornare a casa per preparare le polpettine fritte da aggiungere alla pasta al forno, la crostata per il nipote tal dei tali e chissà quante altre leccornie che, dopo tanto allenamento, giustamente, si concedono, regalando gioia e grassi saturi alle loro famiglie.
C’è però da dire che l’attività motoria è valida in tutte le sue forme, quindi a nulla servono gli sguardi di disapprovazione dei fissati per la forma fisica nei confronti delle signore starnazzanti che passeggiano sul lungomare. La vera problematica sta solo nel fatto che, contemporaneamente agli sportivi usciti per il loro quotidiano giro di corsa, da saracinesche e serrande dei panifici escono profumatissimi effluvi delle prime sfornate di – non per forza in quest’ordine – cornetti del bar, biscotti, panini vari, taralli e prime focacce. Per non parlare delle melanzane fritte, del ragù e delle polpette che provengono dai balconi delle casalinghe che sicuramente non sono andate ad allenarsi, ma per cui la cucina è una palestra di vita, per la vita. Qui non hanno rivali e gli sportivi con la pettorina catarifrangente muti a guardare, e soprattutto a mangiare. Ehi, che non si dica che qualcuno è rimasto a digiuno!
Io ve lo dico sempre, ma sembra non ci vogliate credere: la dieta, in Puglia, non è una cosa facile!
#tuttacolpadimurphy #ecciao
Qui vedi gente con il piumino e gente in maniche corte…….
Uguale da noi, anche se oggi ci sono solo 11 gradi e un vento spaventoso! Però i corridori hanno comunque dato il meglio di loro. 😂☺️
Ma tu parli della bella stagione. E quelli che corrono d’inverno, sotto l’acqua, imbottiti dei vestiti più improbabili, in stile rumeno ubriaco, con sgargianti impermeabili giallo fosforescente? Almeno d’estate la gente che corre si veste in modo un po’ più sobrio!
Più sobrio dici?! Dipende dalle zone. Quel che è sicuro è che si vestono meno con la bella stagione e già questa è una conquista. Però i veri atleti in inverno si vestono il giusto e svolgono la loro attività in maniera impeccabile! Sono le
Improvvisazioni quelle che creano problemi! 😂😂😂
Leggendo il tuo articolo mi ha fatto pensare anche a coloro che usano la bicicletta 🚲🚴♂️🚵♂️
Sì, anche per alcuni di quelli vale lo stesso !! 😂😂😂
Sì, sono molto simili 🙂😉